All'iniziativa hanno partecipato alcune decine di persone mentre un massiccio volantinaggio informava la cittadinanza sull'omicidio del giovane Alexis Grigoropoulos per mano di un poliziotto e sulla rivolta scoppiata in molte citta' della Grecia. La denuncia della criminalità del potere si è naturalmente connessa al ricordo di Giuseppe Pinelli, defenestrato dalla questura di Milano il 15 dicembre di 39 anni fa. Sullo striscione preparato dai compagni campeggiava infatti la scritta: "Pinelli 1969, Grigoropoulos 2008 Lo stato uccide!". Di seguito, il testo del volantino diffuso per l'occasione.
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La sera di sabato 6 dicembre, un poliziotto greco spara a bruciapelo a un ragazzo di quindici anni, Alexis Grigoropoulos, che si trovava nei pressi di un locale in compagnia di altri suoi amici nel popolare quartiere di Exarchia, ad Atene.
Immediatamente, fonti poliziesche e governative hanno cercato di addossare colpe inesistenti alla comitiva di ragazzi sostenendo che si trattasse di una manifestazione politica in cui degli anarchici avevano attaccato la pattuglia di polizia.
Grazie a numerose testimonianze e all'opera di controinformazione dei compagni greci, la verità dei fatti è stata svelata: la polizia greca ha dapprima provocato con pesanti insulti e poi ha consumato il delitto con fredda lucidità.
Da quella sera è scoppiata la rivolta in tutte le città della Grecia: la popolazione, esasperata e indignata dalla quotidiana brutalità della polizia, si sta rivoltando contro il governo e le istituzioni greche che da anni ormai mortificano il paese con la loro corruzione, con lo sfruttamento e la devastazione delle risorse collettive, con la privatizzazione dei servizi che genera malessere e precarietà diffusa.
Una situazione insostenibile alla quale il popolo greco sta reagendo con determinazione dando una lezione durissima ai detentori del potere politico ed economico che hanno ridotto la Grecia in ginocchio.
La violenza è connaturata al potere. In particolare, lo stato scatena la sua violenza quando le tensioni sociali sono incontrollabili. Noi anarchici ce lo ricordiamo bene: il 15 dicembre del 1969 il compagno Giuseppe Pinelli fu scaraventato dalla finestra dell'ufficio del commissario Calabresi della questura di Milano: era stato interrogato per tre giorni di fila perche ingiustamente accusato di complicità nell'esecuzione della strage di Piazza Fontana. Oggi, a 39 anni di distanza, la verità storica è ormai consolidata: Piazza Fontana fu la prima strage di stato consumata nell'ambito della strategia della tensione con cui gli apparati istituzionali terrorizzarono il paese per frenare le lotte sociali che si erano sviluppate alla fine degli anni '60.
Noi non dimentichiamo i crimini del potere di ieri e di oggi!
Noi non dimentichiamo Giuseppe Pinelli, Alexis Grigoropoulos e tutte le vittime della violenza di stato!
Coordinamento Anarchico Palermitano